Opera per l’Educazione Cristiana

Fondazione

L’Opera per l’Educazione Cristiana è una fondazione di culto e religione eretta con decreto dell’Ordinario diocesano di Brescia il 29 giugno 1977, riconosciuta agli effetti civili con decreto del Presidente della Repubblica n. 610 del luglio del 1978.

 

Tale istituzione si colloca all’interno della storia del movimento cattolico bresciano, nel contesto della missione educativa che ne anima tante iniziative. La sua denominazione richiama quella adottata a suo tempo, per l’Opera da Lui promossa, dal Beato Giuseppe Tovini, della cui memoria è stato custode il servo di Dio Vittorino Chizzolini.

 

Statutariamente lo scopo dell’Opera è di “contribuire alla diffusione della fede cristiana nel campo della cultura, dell’educazione e della istruzione” (Art 2 ) e di sostenere a questo fine le “attività volte all’approfondimento e alla diffusione della cultura cristiana”; promuovendo altresì “borse di studio annuali riservate ai giovani meritevoli per profitto e coerente testimonianza cristiana”.

 

Centrando l’attenzione sul “settore formativo” dell’Opera, deve rilevarsi che l’azione è stata impostata sin dall’inizio secondo una duplice prospettiva: da un lato la formazione culturale, dall’altro l’individuazione di giovani meritevoli, segnalandone la capacità, la disponibilità e incentivandone l’impegno a mezzo di borse di studio e buoni-libro erogati annualmente per duplice valutazione. Da una parte il merito, cioè la professionalità nell’impegno scolastico distinto, ricco e fattivo, che si esprime in risultati degni ed in giudizi di merito fondati, dall’altro, l’impegno nella testimonianza cristiana, radicato nella coerenza evangelica ed intrinsecamente cosciente di vivere e camminare in una tradizione di movimento cattolico che si esperimenta vivo e vivace nella dimensione diocesana in cui anche il giovane, lo studente, è chiamato a dare un decisivo contributo.

Dall’anno scolastico 1984/85 l’Opera ha ritenuto bene affiancare alle borse di studio e ai buoni libro anche premi per saggi-ricerca svolti sul tema inerente a quello scelto per i colloqui di formazione. Dall’anno scolastico 2000-2001 il saggio-ricerca è stato sostituito da una prova scritta finale, sempre redatta sui temi affrontati durante i colloqui di formazione.

Attenzione particolare viene rivolta alla formazione dei “Referenti“, studenti seniores, già assegnatari di premi-ricerca, che, terminati gli studi medi secondari, continuano a seguire le iniziative di formazione promosse dall’Opera. A loro è affidato il compito di coordinare i lavori di gruppo che seguono d’ordinario le relazioni degli esperti per analizzarne le proposte e per tradurne il significato in responsabilità operative; i referenti diventano in altri termini, in un senso forse in parte nuovo, quelli che si potrebbero denominare dei veri e propri “operatori ecclesiali”: giovani cristiani che, maturate ormai la saldezza morale e le convinzioni per passare al cristianesimo adulto, sentono nascere in loro una vera e propria responsabilità educativa, basata sull’esigenza di una testimonianza salda, radicata nella verità evangelica e basata sul discernimento che corrobora l’operato del laico cristiano nella società civile e politica.

Sono queste le due direttive secondo cui si articola il “settore formativo” dell’Opera per l’Educazione Cristiana, il cui intento primario è appunto quello di promuovere valori umani e cristiani in un clima cordiale di confronto, di studio e di ricerca con il fine di incentivare lo sviluppo culturale ed educativo delle giovani generazioni.

L’Opera non presume d’altronde di avere particolari legittimazioni se non quella che le riviene dall’essere incardinata nel contesto della vita diocesana: trae infatti fondamento – s’è detto – da un decreto dell’Ordinario diocesano di Brescia e nel suo Consiglio siede permanentemente un rappresentante del Vescovo. Pertanto essa ricerca costantemente nella sua azione una consentaneità con i piani pastorali della stessa Diocesi, mantenendo la specificità della sua identità, che può ravvivarsi nel fatto di collocarsi essa come una iniziativa di servizio religioso e culturale per la crescita educativa del senso cattolico dei giovani studenti bresciani.