«La responsabilità, […] chiama ciascuno ad andare controcorrente rispetto al clima di disfattismo e lamentela , per sentire proprie le necessità altrui e rispcoprire sé stessi come parti integranti dell’unico tessuto sociale e umano a cui tutti apparteniamo»

 (Papa Francesco, 29 maggio 2023)

L’impegno sociale e politico delle giovani generazioni, il loro coinvolgimento nella vita civile, l’assunzione di responsabilità nei confronti della comunità sono questioni attuali e sempre più urgenti. Infatti, se da una parte i giovani manifestano sensibilità, intuizioni, idee innovative, interesse crescente per tematiche quali la difesa dell’ambiente o le energie alternative, dall’altra, anche quelli più interessati alla politica, mostrano una scarsa propensione alla partecipazione attiva.

Perché questo disimpegno? Per sfiducia nelle istituzioni, per convinzione che sia difficile cambiare, per un’immagine poco attraente della figura del politico?

Occorre un cambiamento sociale e culturale perché i giovani tornino a sentirsi membri attivi di una comunità che dia loro fiducia; servono più opportunità, condizioni e spazi, perché possano esprimersi e agire da protagonisti nei diversi ambiti della “cosa pubblica”. Società civile e agenzie educative devono collaborare per far fronte all’apatia e al disinteresse nei confronti della partecipazione sociale e politica. Proporre a scuola l’Educazione civica in modo serio ed efficace, allargare la possibilità di impegno nel Servizio Civile anche in sinergia con il mondo del volontariato, ripensare all’età in cui esprimere il voto sono alcune delle vie da percorrere.

Obiettivi del Corso “La cura della cosa (res) pubblica. Partecipazione sociale e responsabilità”, promosso dall’Opera per l’Educazione Cristiana per l’anno scolastico 2023-2024, saranno: rafforzare il senso di appartenenza alla comunità, stimolare un maggior impegno nella vita pubblica e nel volontariato, riscoprirsi – come dice Papa Francesco – «parti insostituibili dell’unico tessuto sociale e umano a cui tutti apparteniamo».